Nella sua ultima riunione di giugno, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali, portandolo allo 0,0%. Dopo complessivamente sei tagli di 1,75 punti percentuali, il tasso di riferimento è ora allo 0,0% e quindi alla soglia della zona negativa. Lungo la curva dei tassi fino a una durata di 10 anni, i rendimenti degli swap in CHF salgono leggermente allo 0,5% circa.
L’inflazione resta a un livello bassissimo dello 0,2% all’estremità inferiore della fascia obiettivo compresa tra lo zero e il 2%, giustificando così la politica monetaria espansiva della Banca nazionale. Rimane particolarmente bassa per i beni importati. Il principale fattore trainante è la forza del franco svizzero, che riduce i prezzi delle importazioni e quindi attenua la pressione inflazionistica. Ad agosto le incertezze riguardo alla politica commerciale statunitense si sono diradate. Ora è chiaro che le imprese svizzere saranno soggette a dazi del 39,0% sulle esportazioni di merci negli Stati Uniti; per le imprese europee si applicherà un’aliquota del 15,0%, con esclusione di diverse merci. Secondo le nostre stime, questo dovrebbe pesare leggermente sulla crescita economica svizzera. Per il secondo semestre prevediamo una crescita moderata. In queste condizioni prevediamo che il tasso di riferimento BNS rimanga invariato allo 0,0%. Il presidente della BNS Martin Schlegel ha recentemente richiamato l’attenzione sugli effetti collaterali dei tassi negativi, affermando che l’ostacolo per un ulteriore passo in territorio negativo è molto più alto rispetto a un adeguamento in territorio positivo.
Nell’eurozona l’inflazione a giugno e luglio è stata del 2,0% esattamente all’obiettivo fissato dalla Banca centrale europea (BCE). Le autorità monetarie non hanno quindi intravisto alcun motivo per ulteriori tagli dei tassi e a luglio hanno mantenuto invariati i tassi guida per la prima volta da un anno. Per il terzo e il quarto trimestre prevediamo una crescita bassa e anche la pressione inflazionistica dovrebbe attenuarsi leggermente nel secondo semestre.
Andamento dei tassi d'interesse a lungo termine
Trend interesse mutui

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