Nachhaltigkeit

Successo sostenibile del vostro investimento. La nostra filosofia di investimento.

Il modo grigionese di investire.

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  • Definizione di ESG
  • I criteri ESG in sintesi
  • Rischi ESG
  • Breve presentazione degli approcci ESG importanti
  • Rating ESG
  • Autodisciplina svizzera nel settore della sustainable finance
  • SFDR – Sustainable Finance Disclosure Regulation

Cercando la definizione di sostenibilità, ci si imbatte molto rapidamente nei cosiddetti criteri ESG. ESG è l’acronimo di Environmental, Social e Governance (ambiente, sociale e conduzione aziendale): una serie di criteri non finanziari come la protezione del clima, la biodiversità, il rispetto dei diritti umani, l’onestà fiscale e la prevenzione della corruzione. I criteri ESG consentono di determinare la sostenibilità di un investimento o di un’impresa e il potenziale pericolo derivante dai rischi ESG.

In sostanza, dunque, la sostenibilità non riguarda solo gli aspetti ambientali, ma anche i criteri come la lotta alla corruzione e il rispetto dei diritti umani svolgono un ruolo decisivo. È il momento di approfondire l’argomento.

Maggiori informazioni sono disponibili su gkb.ch/investimenti-esg.

Grazie al reporting ESG, i criteri ESG delle imprese forniscono alle investitrici e agli investitori preziose informazioni sui tre aspetti ambiente, sociale e governance.

Esempi di criteri ESG:

  • Per ambiente (E) si intendono gli aspetti relativi alla gestione delle risorse naturali, dell’impatto ambientale e dei cambiamenti climatici da parte di un’azienda. Vi rientrano, per esempio, la gestione del riciclaggio, l’efficienza energetica o le emissioni di gas serra.
  • La dimensione sociale (S) riassume le relazioni di un’azienda con i suoi gruppi d’interesse: il personale, la clientela, i fornitori e la società nel suo complesso. Ne sono un esempio le condizioni di lavoro, le pari opportunità, la diversità e l’inclusione o l’impegno sociale.
  • La conduzione aziendale (G) si riferisce al modo in cui un’impresa viene gestita e controllata. Possibili fattori per misurare questo criterio sono, per esempio, la trasparenza di un’impresa, gli standard etici, la remunerazione del management o la prevenzione della corruzione.

I criteri ESG consentono di valutare Stati, aziende o fornitori di prodotti finanziari sotto il profilo dei tre aspetti ambiente, sociale e governance aziendale. A tal fine, le investitrici e gli investitori si basano generalmente sui cosiddetti rating ESG di agenzie di rating ESG specializzate.

I «rischi ESG» sono eventi o condizioni a livello ambientale, sociale e di conduzione aziendale che possono produrre, nel momento contingente o in futuro, ripercussioni negative sulla redditività, sui costi, sulla reputazione e quindi sul valore di un’azienda così come sul corso degli strumenti finanziari. I rischi possono riguardare tanto singole imprese quanto interi settori o regioni.

Per maggiori informazioni si rimanda a gkb.ch/investimenti-esg.

Criteri di esclusione (screening negativo)
Il termine esclusione (comprende anche i criteri negativi e le esclusioni basate su norme) si riferisce all’esclusione sistematica di determinati emittenti da un portafoglio d’investimento perché la loro attività o prassi commerciale contravviene a norme o valori prestabiliti basati sulle preferenze della clientela oppure perché vengono individuati potenziali rischi.

I criteri di esclusione possono riguardare settori di attività (es. armi, tabacco), attività (es. sperimentazione sugli animali) o pratiche commerciali (es. corruzione). Lo screening basato su norme verifica il rispetto di standard e norme nazionali o internazionali (es. diritti umani o lavoro minorile).

Best-in-class/laggard-out (screening positivo)
Con questo approccio la costituzione del portafoglio in riferimento agli aspetti di sostenibilità è orientata a ottenere risultati migliori rispetto a un parametro di riferimento, sulla base di criteri vincolanti (es. portafoglio migliore del valore di riferimento, sovraponderazione di titoli buoni, sottoponderazione di titoli scadenti o eliminazione di titoli scadenti nella peer comparison).

L’approccio best-in-class investe solo nelle migliori imprese di ogni settore, partendo dal presupposto che esse godano di vantaggi competitivi, per esempio grazie a buone condizioni di lavoro, a un impiego efficiente delle risorse o a una conduzione aziendale rigorosa, e che abbiano un maggiore successo a lungo termine. Viceversa, sulla base delle valutazioni ESG, è possibile escludere le peggiori (laggard-out).

Integrazione ESG
Per integrazione ESG si intendono gli approcci che integrano sistematicamente i fattori ESG nell’analisi finanziaria tradizionale e ne sfruttano i rischi e le opportunità per migliorare le decisioni di investimento.

Stewardship (active ownership)
I termini stewardship o active ownership vengono spesso utilizzati per esprimere una combinazione di engagement ed esercizio del diritto di voto (voting).

  • Engagement: l’engagement è un dialogo attivo tra gli azionisti e le direzioni generali delle partecipate o di altri stakeholder rilevanti al fine di convincerli a tenere conto dei criteri ambientali, sociali e di governance entro la loro sfera d’influenza
  • Esercizio del diritto di voto (voting): questo termine si riferisce alla possibilità degli investitori di esprimere le loro preferenze in merito ai temi della sostenibilità esercitando attivamente i loro diritti di voto sulla base di principi o direttive in materia di sostenibilità.
Investimenti tematici

Questo approccio si riferisce agli investimenti che contribuiscono a soluzioni sostenibili nella dimensione ambientale o sociale in relazione a determinati settori tematici.

Orientamento climatico
L’orientamento al clima di un portafoglio si riferisce alla riduzione dell’impronta ecologica nel tempo, limitando progressivamente le emissioni di gas serra del portafoglio o degli emittenti in esso contenuti. Le emissioni di gas serra devono essere in linea con la definizione del Greenhouse Gas Protocol (GHG) e includere almeno lo Scope 1 e lo Scope 2, idealmente anche lo Scope 3, nei settori in cui le emissioni Scope 3 contribuiscono concretamente alle emissioni totali. L’orientamento climatico deve esprimere un obiettivo a lungo termine, integrato da obiettivi intermedi. La metodologia applicata deve basarsi su standard riconosciuti a livello internazionale come il PAII Net Zero Investment Framework, l’UN-Asset Owner Alliance Target Setting Protocol o la Science Based Target Initiative for Financial Institutions.

Investimenti ad impatto
Investimenti orientati all’effetto in aziende, organizzazioni, progetti o fondi che perseguono l’obiettivo di generare, oltre a un rendimento finanziario, anche un plusvalore ecologico o sociale. Spesso queste opportunità di investimento contribuiscono al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (Sustainable Development Goals, SDG).

I rating ESG sono assegnati da agenzie di rating ESG, come per esempio MSCI ESG, Inrate, ISS ESG o Sustainalytics.

Il rating ESG serve a valutare la resistenza di un’azienda o del portafoglio aggregato di un fondo ai rischi ESG a lungo termine. Le aziende con valutazione elevata vantano una gestione eccellente o in via di miglioramento dei principali rischi ESG. Oltre alle aziende (azioni e obbligazioni quotate), le agenzie di rating ESG valutano anche Paesi, fondi di investimento e ETF. Generalmente non vengono valutati gli investimenti alternativi, come l’oro e gli immobili.

La BCG opera prevalentemente con i dati MSCI ESG. MSCI ESG identifica le società migliori e peggiori di un settore e valuta le aziende su una scala da «AAA a CCC».

Ulteriori informazioni sul rating ESG di MSCI: https://www.msci.com/our-solutions/esg-investing/esg-ratings.

Per maggiori informazioni si rimanda a gkb.ch/investimenti-esg.

Dal 1° gennaio 2023 la Svizzera dispone di un’autodisciplina vincolante. Nel 2022 l’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ha pubblicato le direttive in materia di inclusione delle preferenze e dei rischi ESG nelle attività di consulenza in investimenti e di gestione patrimoniale. Le direttive impongono ai fornitori di servizi finanziari di rilevare le preferenze ESG per la clientela privata e professionale e di conformare le soluzioni d’investimento proposte alle preferenze.

L’ASB ha elaborato le «Direttive per i fornitori di servizi finanziari in materia di inclusione delle preferenze e dei rischi ESG nelle attività di consulenza in investimenti e di gestione patrimoniale» sulla base della Legge sui servizi finanziari (LSerFi), con i seguenti obiettivi:

  1. tenere conto nel processo di consulenza delle preferenze della clientela in materia di sostenibilità e di rischi di sostenibilità;
  2. aumentare la trasparenza;
  3. rafforzare la piazza bancaria svizzera.

Dal 1° gennaio 2024 alla clientela viene chiesto di indicare le proprie preferenze ESG, in modo da adeguare di conseguenza i prodotti e i servizi proposti. Vi sono inoltre obblighi di informazione, documentazione e rendicontazione in relazione alla rilevazione delle preferenze ESG. I fornitori di servizi finanziari sono tenuti altresì a integrare i temi ESG nella formazione professionale e continua del proprio personale addetto alla consulenza alla clientela. Tuttavia, le direttive dell’ASB stabiliscono chiaramente che le banche devono in primo luogo tutelare e rappresentare gli interessi finanziari della clientela. Pertanto devono tenere conto in particolare dei requisiti di liquidità, dell’orizzonte di investimento individuale e della capacità di rischio.

La Banca Cantonale Grigione (BCG) soddisfa i requisiti delle «Direttive per i fornitori di servizi finanziari in materia di inclusione delle preferenze e dei rischi ESG nelle attività di consulenza in investimenti e di gestione patrimoniale».

Per maggiori informazioni si rimanda a gkb.ch/investimenti-esg.

Firmando l’accordo di Parigi sul clima, l’Unione europea si è impegnata per uno sviluppo economico e sociale più sostenibile. Uno degli obiettivi è aumentare la trasparenza in relazione ai criteri di sostenibilità e alle opportunità di investimento sostenibile. A tale scopo, alla fine del 2019 è stato pubblicato un regolamento sugli obblighi di divulgazione legati alla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. Il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) è una pietra miliare per il raggiungimento di questo obiettivo dell’accordo di Parigi sul clima.

Con l’entrata in vigore del regolamento il 10 marzo 2021, gli operatori dei mercati finanziari e i consulenti finanziari nell’UE sono tenuti a osservare regole di trasparenza per l’integrazione nei processi interni dei rischi di sostenibilità e delle conseguenze negative per la sostenibilità, così come per la comunicazione di informazioni sulla sostenibilità dei prodotti finanziari.

In base all’SFDR, in futuro i prodotti finanziari saranno suddivisi in tre categorie: articolo 6: fondi senza criteri ESG, articolo 8: fondi con caratteristiche ESG, articolo 9: fondi con obiettivi di investimento sostenibili misurabili (Impact Fonds). Il regolamento a livello UE riguarda i fondi di investimento gestiti dalla BCG secondo il diritto lussemburghese. Essi sono classificati conformemente all’articolo 8.

Crescere insieme.